Arazzo

Arazzo, anni 1930, I-Sant’Antioco, Sardegna. Proprietà privata (inventario MS 24)

Dettaglio dell’arazzo in condizioni originali 1929

Arazzo, anni 1930, I-Sant’Antioco, Sardegna, Scuola Italo Diana. Proprietà privata (inventario MS 24)

Bisso marino, tessuto in seta, foderato. ca. 70 x 90 cm

Il fascismo italiano gioca un ruolo importante nella storia recente del bisso marino. Questo arazzo racconta una storia particolarmente curiosa. Il 18 dicembre 1938, Benito Mussolini inauguò personalmente la neonata città mineraria di Carbonia, nel sud della Sardegna. Per l’occasione, l’atelier tessile di Italo Diana a Sant’Antioco creò un arazzo “nello stile dei tempi”. Al centro c’è un fascio di littori e la scritta WW IL DUCE (Evviva il Duce). La tessitrice Assunta Cabras dell’Atelier Diana è menzionata con le sue iniziali AC in basso a destra, accanto a Italo Diana ID.

Emma Diana riferisce che Italo Diana e la comunità non sono riusciti a trovare un accordo sul modo di consegnare l’arazzo al Duce. Così l’arazzo è rimasto finalmente nel atelier. Sopravvisse indenne alla guerra e qualche tempo dopo fu restituito al pubblico. Ora, però, leggermente alterato dallo stesso Italo Diana: L’ex fascio di littori si intreccia con vari ornamenti indefinibili, e l’omaggio fascista è ricamato con motivi politicamente insospettabili.

Questo arazzo è stato esposto per la prima volta al pubblico nel maggio 2019 in occasione della mostra Italo Diana: Ordito e Trama di un’arte antica nel Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco. Per saperne di più, vedi il capitolo Aspetti storici → XX secolo e → 2000-2020.

l
Fonti:
Addari 1988, Carta Mantiglia 1997